Gli Ultimi Ritrovamenti di Cinghiali Infetti.
Dopo gli ultimi ritrovamenti di carcasse di cinghiali colpiti da Peste Suina Africana (PSA) ai Castelli Romani e l’appello del ministero dell’ambiente di allargare il periodo cacciabile per questi ungulati portandolo a 5 mesi in tutte le regioni finchè il numero (ora 5 volte superiore al limite) non si sarà ridotto esplode la protesta degli ambientalisti che ancora insistono con pratiche di sterilizzazione e pseudo-tali.
La Sterilizzazione dei Cinghiali:
Si tratta di un esperimento già tentato in alcuni paesi e che non ha portato a nulla di concreto, anzi la situazione è peggiorata come si può tranquillamente verificare con i dati di Stati Uniti (che lo fecero per una specie di Cervo) e per l’inghilterra dove censimenti con termocamere ad infrarossi e fototrappole, monitoraggi di cinghiali marcati) condotte da un team di ricercatori di ISPRA, del Centre for Ecosystems, Society and Biosecurity, Forest Research, e del National Wildlife Management Centre, Animal and Plant Health Agency, (agenzia britannica che da anni si occupa di sterilizzazione di fauna selvatica) ha rilevato che I risultati ottenuti indicano purtroppo che la sterilizzazione non può al momento sostituire le rimozioni per ridurre il numero di cinghiali.
Gli Investimenti
I risultati di ISPRA evidenziano addirittura che anche garantendo il mantenimento costante dell’80% di femmine sterilizzate non si osserverebbero riduzioni, nemmeno proseguendo l’azione per oltre 10 anni. E come penserebbero poi di riuscire a sterilizzare l’80% delle femmine? Su decine di migliaia di capi presenti in Tutto il paese sarebbe pura utopia.
Eppure al fine di contrastare e prevenire con efficacia la proliferazione di alcune specie di fauna, per prevenire eventuali danni economici e in caso di accertati squilibri ecologici, in via sperimentale, nello stato di previsione del Ministro della Salute è stato istituto un fondo con una dotazione di euro 200.000.00 per ciascun anno del triennio 2022- 2024 per l’introduzione in Italia del vaccino immuno contraccettivo GonaCon, applicato con successo in altri paesi…Non si capisce però quali siano considerando i dati di cui sopra!
L’Epilogo
Veniamo ai giorni nostri, la situazione è diventata insostenibile e stà rasentando l’assurdo con i cinghiali che creano pericoli da tutte le parti, strade, autostrade. alcuni di questi oltretutto colpiti dalla peste suina africana che seppur sia vero che non si attacca all’uomo è anche vero che ne provoca la morte e grazie alla decomposizione delle carcasse abbandonate si possono verificare infezioni di altro tipo…Per risolvere dunque il Ministero dell’ambiente cosa fà?
Ricorso ai Cacciatori
Come in ogni epilogo che si rispetti viene chiesto ai soliti noti di risolvere la situazione e mentre le AAVV non intervengono in merito approfittando dell’occasione per far valere i diritti della categoria in questo momento di bisogno da parte di chi ci ha sempre tolto (senza dare nulla in cambio) nonostante il cacciatore sia il primo ad avere un interesse nel tutelare il territorio e l’ambiente e nonostante il medesimo si prodighi tutto l’anno e gratuitamente nei piani di controllo di ogni tipo nonchè nel monitoraggio degli animali, con spese, spostamenti, materiali e quant’altro completamente a Suo carico.
Nonostante questo ogni anno il cacciatore viene tartassato economicamente e avvilito nella propria passione da riduzioni sempre più significative dei periodi cacciabili e delle specie oggetto di caccia. E’quindi corretto ricorrere ai cacciatori allungando il periodo di caccia da tre a cinque mesi senza una concreta regolamentazione non solo di questa ma di tutte le altre tipologie di caccia?
Il Ruolo delle AAVV
Non sappiamo come andrà a finire sopratutto per la peste suina africana che potrebbe causare una strage negli allevamenti di suini ma ancora una volta se ci faremo prendere per la gola dal “contentino” la cabina di regia delle AAVV rischia di farsi scappare un occasione per coordinare finalmente esigenze dell’ambiente, agricoltori, allevatori e far tornare il controllo del territorio e dei parchi sotto la gestione di associazioni venatorie a non di associazioni ambientaliste che in questi anni hanno dimostrato di non saper contenere i danni da fauna selvatica e in alcuni casi (come nella Valle della Canna a Ravenna) o a Montecristo nel 2012 hanno addirittura causato la morte di migliaia di animali.
I Cinghiali e Il Problema Parchi
Nel territorio cacciabile Italiano allo stato attuale ci sono più di mille aree protette (l’Elenco Ufficiale del Ministero dell’Ambiente, in via di aggiornamento, ne riporta 772). Più dell’11% del territorio italiano risulta protetto, queste centinaia di migliaia di ettari sono parchi a cui si devono per completezza aggiungere riserve, aree inibite alla caccia, zone ripopolamento e cattura, aree protette regionali ecc. ecc. Dove non è possibile effettuare azioni di controllo sui cinghiali consentendone perciò la riproduzione incontrollata. Anche qui purtroppo senza considerevoli cambiamenti che pare siano giunti in questi giorni sempre da parte del ministero sarà sempre più difficile per le squadre intervenire.